I 90 anni della nave-scuola Amerigo Vespucci

Il 22 febbraio 2021 l’orgoglio della Marina Militare Italiana, la nave-scuola Amerigo Vespucci, compirà 90 anni!
Fu proprio nel lontano 22 febbraio 1931 che il veliero fu varato a Catellammare di Stabia. Complimenti a questo orgoglio italiano! “Non chi comincia ma quel che persevera”.

L’Amerigo Vespucci (come la chiamiamo noi italiani) è infatti una nave-scuola della Marina Militare Italiana (la più antica nave della nostra Marina attualmente in servizio) per l’addestramento degli Ufficiali dei Ruoli Normali dell’Accademia Navale di Livorno. Dal 1978 il suo motto è “Non chi comincia ma quel che persevera“, frase attribuita a Leonardo da Vinci. In fondo, in mare è fondamentale l’impegno costante, la pazienza, il coraggio e la tenacia nell’andare avanti nei momenti difficili, lontano dalle proprie case e dai propri affetti.

Negli ultimi decenni, oltre alla funzione di addestramento, la nave sta ricoprendo un importantissimo ruolo di ambasciatrice italiana nel mondo, mostrando i nostri colori in importanti occasioni tra Olimipiadi, America’s Cup di vela, Celebrazioni dei 500 anni della scoperta dell’America, ecc ecc. Ma anche semplicemente solcando i mari di tutto il mondo e ricevendo apprezzamenti ovunque. Ricordiamo anche quando, durante il primo lockdown 2020, la vedevamo illuminata con il Tricolore per incoraggiare il nostro Paese.
Già, perché la nave-scuola Vespucci è amata e apprezzata da tutti gli italiani. Segnaliamo un rapporto particolare con la città di Livorno (sede dell’Accademia Navale), con La Spezia (in cui effettua i lavori nei cantieri dell’Arsenale Militare), e con Castellammare di Stabia, alle porte di Napoli, (in quanto uscita proprio nel 1931 dall’allora Regio Cantiere Navale).

In Italia o nel mondo tutti riconoscono lo scafo e le vele dell’Amerigo Vespucci! E in tanti conoscono il suo motto “Non chi comincia ma quel che persevera”.
Ti racconto un aneddoto molto conosciuto. Nel 1962, tra le acque del Mediterraneo, la nostra nave-scuola incontrò la portaerei americana USS Independence. Sembrerebbe che il comandante della portaerei chiese alla nostra nave di identificarsi (stiamo parlando di comunicazioni a lampi di luce). La risposta fu “Nave scuola Amerigo Vespucci. Marina Militare Italiana”. Si dice che il comandante americano replicò una frase che è rimasta alla storia, tradotta: “La nave più bella del mondo“.

Non so se ti è mai capitato di vederla da vicino, ma indubbiamente si tratta di un veliero meraviglioso.
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Ritornando alle parole, la nostra Amerigo Vespucci è conosciuta e stimata in tutto il mondo, lo ribadisco. Ed è un capolavoro della cantieristica navale italiana! Per molti, me compreso, è davvero la nave più bella del mondo!
Si tratta infatti di un veliero di 101 metri di lunghezza (lo scafo è in acciaio con lamiere chiodate), con bompresso e tre alberi (trinchetto, maestro e mezzana), e un totale di 24 vele tra quadre e latine. L’albero maestro raggiunge i 54 metri di altezza. Oltre alle vele, oggi è presente una moderna propulsione a motore.
L’equipaggio, tra ufficiali e sottufficiali, è di circa 250/270 unità, alle quali si aggiungono circa 100 Allievi Ufficiali quando partono le campagne di addestramento.
I comandi a bordo sono ancora chiamati con fischietto, le manovre vengono eseguite a mano e agli Allievi viene ancora insegnato l’uso di strumentazione classica.
Quanta tradizione unita alla modernità, per una formazione altamente specializzata degli Allievi!

Una curiosità: l’Amerigo Vespucci non è però la nave più antica del mondo, come alcuni erroneamente pensano.
La più antica nave al mondo ancora galleggiante è la USS Constitution, della United States Navy, varata nel lontano 1797 ! Soprannominata Old Ironsides, si tratta di una fregata a tre alberi.

Un’altra curiosità importante: si dice che l’Amerigo Vespucci goda di “favori” di navigazione, in quanto per onore riceve il diritto di precedenza in mare. In realtà non è così. La nostra meravigliosa nave-scuola ha spesso il diritto di precedenza perché risulta essere sia una nave a vela sia una nave con difficoltà di manovra, categorie che in mare danno questo diritto.
A questo si unisce il fatto che in mare, quando si incontrano due navi militari, solitamente vengono dati gli onori alla nave più antica. Per farla breve, per questi motivi quasi sempre la nostra Amerigo Vespucci riceve precedenza e onori in tutto il mondo.

A volte mi è capitato che qualche amico la confondesse con la più piccola ma altrettanto meravigliosa Palinuro, nave-scuola per gli allievi sottufficiali della Marina Militare Italiana delle Scuole di Taranto e di Venezia. Si tratta di un veliero varato nel 1934 dai Cantieri di Nantes in Francia e acquistato in seguito dall’Italia, per entrare in servizio nel 1955 appunto con il nome “Palinuro” in riferimento al nocchiero di Enea nell’Eneide di Virgilio.

In realtà il veliero più simile all’Amerigo Vespucci era il Cristoforo Colombo. Varato sempre nei Cantieri di Castellammare di Stabia nel 1928, il veliero Cristoforo Colombo era una nave-scuola per gli Allievi Ufficiali della Marina Militare Italiana proprio come la successiva Amerigo Vespucci.
I due velieri, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, avevano dimensioni leggermente diverse ma si rifacevano entrambi ai progetti della nave Monarca (l’ammiraglia borbonica del Regno delle Due Sicilie, poi requisita dalla Marina Piemontese a seguito della conquista del Regno), che si dice fossero custoditi appunto nei cantieri navali di Castellammare di Stabia.
La nave-scuola Cristoforo Colombo fu ceduta all’URSS nel secondo dopoguerra, nel rispetto dei trattati di pace internazionali.

Spero che tutte le curiosità che ho riportato in questo mio articolo “Non chi comincia ma quel che persevera” possano essere utili per incuriosirti e spingerti ad approfondire, scusandomi se avessi riportato piccole imprecisioni data la vastità dell’argomento.
Spero anche che appena vedrai un veliero in mare, penserai a questo articolo, a qualche mia bella poesia, ad un bel ricordo di gioventù o ad un sogno da adulto. E che penserai sempre al presente di quegli uomini -e oggi anche donne- di mare che navigano in giro per il mondo, ammirando albe e tramonti, impaurendosi per una tempesta, lavorando su uno scafo al freddo o al sole o sotto la pioggia tra onde e odori dell’acqua salata, vedendo per settimane o mesi solamente cielo e mare, … ma continuando ogni giorno fino al ritorno a casa perché l’importante è “Non chi comincia ma quel che persevera“.
Un saluto a tutti gli uomini e le donne in mare in giro per il mondo… e un abbraccio a tutti gli argentarini lontani che si portano dentro il nostro magnifico mare! Ciao a tutti!

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