Torniamo a parlare di leggende in Maremma: la Leggenda di Jacopo e Giacinta, conosciuta anche come la Leggenda della Fortezza Spagnola di Porto S. Stefano.
1646. Siamo nell’Argentario del tempo che fu, dominato dagli spagnoli che avevano in Orbetello la capitale del loro Stato dei Presidi. Porto Ercole era già un centro importante, mentre Porto S. Stefano ancora non aveva una vera e propria comunità.
Fino al secolo precedente, l’approdo di santostefano era infatti conosciuto per la sua fonte d’acqua e per la possibilità di trovare, nelle vicinanze, selvaggina e legname in abbondanza.
Conosciuto da tempo, purtroppo, anche dalle navi barbaresche e saracene, con frequenti incursioni a terra in cui qualche povero malcapitato, uomo o donna che sia, per la sola colpa di venir trovato, poteva finir rapito per un riscatto o per essere venduto come schiavo.
Questo succedeva da secoli sulla costa santostefanese così poco provvista di torri, finchè gli spagnoli nel 17° secolo costruirono la Fortezza che ancor oggi possiamo ammirare in una collina nel centro del paese, ormai circondata da case. Nelle foto sotto, la Fortezza spagnola immersa nella Porto S. Stefano di oggi e la sua vista spettacolare.
Torniamo al passato, al 17 ° secolo.
Dietro la protezione della sua Fortezza, con il suo Castellano e i soldati pronti ad avvistare le navi nemiche e a proteggersi se necessario, con le torri di avvistamento del promontorio a portata di sguardo, lentamente sorse il primo insediamento che portò verso la futura comunità vera e propria.
Il 9 Maggio 1646 dalla Fortezza spagnola furono avvistate numerose navi nemiche. Siamo in pieno attacco francese allo Stato dei Presidi: dall’ 8 aprile al 12 Luglio 1646 la storia ci racconta l’Assedio di Orbetello, in cui le navi francesi inviate dal Cardinale Mazzarino più un contingente di terra agli ordini del Principe Eugenio Tommaso di Savoia attaccarono Orbetello, conquistando nel frattempo la Torre delle Saline e la Fortezza di Santostefano.
Ma l’assedio dei francesi e dei piemontesi non portò il risultato da loro sperato e, nonostante numerosi scontri, non riuscirono a conquistare Orbetello. Celebre fu lo scontro navale il 14 Giugno 1646 nelle acque dell’Argentario tra la flotta francese e quella spagnola inviata dal Re di Spagna Filippo IV, durante la quale perse la vita il comandante della flotta d’oltralpe, il Duca di Brézé. Il 12 Luglio i franco-piemontesi furono definitivamente respinti dagli spagnoli dello Stato dei Presidi.
Se vuoi documentarti sui fatti storici di quel periodo, posso consigliarti il libro “1646 – Orbetello – L’Assedio Memorabile” di Gualtiero Della Monaca, Edizioni Effigi.
Porto S. Stefano rimase sotto la dominazione spagnola fino al 1707, anno in cui gli austriaci conquistarono il Regno dei Borboni, per poi dominare anche su Porto S. Stefano dal 1714 (fino al 1737). Quindi, ricapitolando, a Porto S. Stefano l’unica interruzione alla dominazione spagnola dello Stato dei Presidi, fino all’avvento degli austriaci, avvenne in quelle settimane di conquista francese della Fortezza Spagnola, durante l’assedio di Orbetello.
La leggenda.
È in quelle settimane d’assedio, in cui furono scritte importanti capitoli di storia, che nacque la famosa leggenda di Jacopo e Giacinta. Una leggenda che ha due varianti, ma con lo stesso finale. Parleremo di quella più accreditata, una triste e meravigliosa leggenda.
…E mentre la storia rimane nelle costruzioni, nei monumenti e nelle pagine dei libri, la leggenda si sposta nell’aria tra i racconti ai propri figli, …e poi ai nipoti, …e poi ancora da una generazione all’altra fino a passare i secoli ed arrivare ai nostri giorni.
Giorni in cui noi non siamo un punto di arrivo: le nostre parole saranno un ponte per il futuro. E quindi sarà compito nostro trovare le frasi giuste affinché i nostri figli, i nostri nipoti e un giorno i loro nipoti, potranno essere entusiasti di ascoltare ancora le leggende di un tempo lontano.
Sì, proprio il tempo in cui questo assedio interruppe la storia d’amore tra due giovani: la bella Giacinta, figlia del Castellano della Fortezza spagnola, e il valoroso soldato Jacopo.
I due innamorati morirono in un lontano 1 Giugno 1646. Ma ogni anno, nella notte tra il 31 Maggio e il 1 Giugno, lei scende dalla sua Fortezza e lui dal colle della Torre dell’Argentiera, per amarsi adesso come in vita non poterono fare.
Quindi se a Porto S. Stefano, in quella notte di tarda primavera, vedrai due figure di un mondo passato camminare l’una verso l’altra, sappi che è solo per amore che la morte supera le stagioni.
Se vuoi che ti racconti di questo amore lontano, tra storia, paure, sogni e desideri, siediti e leggi con cuore aperto. Vedrai le scene che ti narrerò con lo schermo più bello che tu possa avere: la tua immaginazione.
A presto e buona lettura della leggenda di Jacopo e Giacinta, umilmente romanzata da me, modesto scrittore che stavolta proverà a narrare il passato.
Consigli dal blog.
Ti invito a leggere i futuri capitoli di questa leggenda da me narrata.
Successivo: La leggenda di Jacopo e Giacinta. Capitolo 1 (clicca qui) .
Ti invito inoltre a seguire l’intera categoria Curiosità e consigli-Maremma (clicca qui).
Oggi voglio segnalarti in particolare i miei scritti:
La bella Marsilia, dalla Maremma al Sultano (clicca qui) , in cui narro le vicende della fanciulla senese rapita in Maremma dal pirata Barbarossa;
Il Lago Scuro presso Manciano e altre leggende (clicca qui);
Perché Porto S. Stefano è recente: la verità dimenticata (clicca qui);
Bartolomeo Peretti: Ammiraglio di Talamone contro il pirata Barbarossa (clicca qui);
Kirk Douglas, l’Argentario e Talamone (clicca qui) ;
Il Papa di Sovana (clicca qui);
Il Paladino Orlando, la Maremma e il Viterbese (clicca qui);
Manciano e il Palio delle botti (clicca qui) ;
I Domizi Enobarbi a Porto S. Stefano e… (clicca qui);
Atlantide vicino all’Argentario? (clicca qui);
e il mio particolare racconto sul “Palio Marinaro dell’Argentario” (clicca qui).
E per gli appassionati di libri locali, ti segnalo all’interno della sezione LIBRI del blog, la seguitissima categoria AUTORI LOCALI (clicca qui), in cui parlo degli scrittori di Argentario e Maremma.
Buona lettura con paginecuriose.it .
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