Tutti in Italia conosciamo il 25 Aprile come festa nazionale, ossia la Festa della Liberazione. Perché si festeggia proprio il 25 Aprile? Cosa significa questa ricorrenza? Quando fu fissata come festa nazionale?
Rispondiamo a queste domande, in maniera sintetica, su una festa che deve unire tutti gli italiani e non dividerci.
Il 25 Aprile deve essere la Festa di tutti gli italiani, di tutti i colori politici!
…Perché tutti siamo stati liberati, a caro prezzo, per avere oggi l’Italia che conosciamo. I Diritti che oggi diamo per scontati, non lo sono affatto: sono il frutto di vite umane. E i Diritti sono per tutti noi.
…E perché in futuro non avvengano più guerre e dittature nel nostro territorio. E magari in nessun luogo.
25 Aprile, Festa della Liberazione d’Italia. Festa di tutti.
Cosa significa “Festa della Liberazione” ?
Diciamo prima di tutto che la Festa della Liberazione sta a ricordare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Il 25 Aprile è stato scelto infatti come anniversario della Liberazione d’Italia avvenuta nella primavera del 1945 ad opera della Resistenza Partigiana e di quella parte del Regio Esercito che dopo l’Armistizio appoggiò le truppe Alleate contro i militari nazisti, ai danni della Repubblica di Salò (dove risiedeva il Governo Fascista di Mussolini) e dei soldati tedeschi presenti sul territorio italiano.
I Partigiani della Resistenza appartenevano a differenti forze politiche: comunisti, socialisti, democristiani, Partito d’Azione ecc.
Della parte del Regio Esercito che si schierò a fianco ai Partigiani nella Liberazione, invece parleremo più avanti.
Quando fu istituita la festa nazionale?
La data del 25 Aprile fu dichiarata come celebrazione della Liberazione d’Italia già nell’Aprile del 1946, tramite un decreto luogotenenziale su proposta del Capo del Governo Alcide De Gasperi. Divenne stabilmente festa nazionale tramite una Legge sulle ricorrenze festive datata Maggio 1949.
Perché si festeggia il 25 Aprile? Cioè, perché è stata scelta questa data?
La data del 25 Aprile è simbolica. Si riferisce al 25 Aprile del 1945.
Facciamo un passo indietro nella Seconda Guerra Mondiale.
L’Italia entra in guerra nel 1940 a fianco della Germania, quando tutto ormai lascia pensare che la vittoria della Germania nazista sia molto vicina. Invece l’entrata in guerra degli Americani nel 1941 sposterà inesorabilmente le sorti dalla parte degli Alleati.
Arriviamo al 1943: l’Italia è allo stremo.
Numerose sconfitte militari sui vari fronti e territorio bombardato dagli aerei Alleati. A causa di queste incursioni aeree, oltre ad essere distrutte infrastrutture militari tedesche e italiane, perdono la vita migliaia di civili italiani. A tal proposito ricordo il mio scritto sul secondo Comune più devastato d’Italia, l’Argentario: “I bombardamenti di Porto S. Stefano” (clicca qui).
Il 25 Luglio 1943 il re Vittorio Emanuele III nomina a Capo del Governo il maresciallo Pietro Badoglio, al posto di Benito Mussolini già deposto dalla Seduta del Gran Consiglio del Fascismo. Mussolini viene arrestato; verrà liberato il 12 Settembre dai tedeschi.
Il 3 Settembre 1943, in gran segreto nei pressi di Cassibile, frazione di Siracusa, in Sicilia, l’Italia firma la resa incondizionata agli Alleati. L’Armistizio viene firmato dal Generale italiano Castellano (a nome del Capo del governo, Badoglio) e dal Generale statunitense Walter Bedell Smith (a nome del Comandante delle truppe Alleate, il generale Eisenhower, in futuro Presidente degli USA).
La firma viene tenuta segreta per 5 giorni, fino all’ 8 Settembre 1943, data riconosciuta da tutti come quella dell’Armistizio, in cui Badoglio in un messaggio radio comunica la firma e ordina agli italiani la cessazione di ogni ostilità contro le truppe anglo-americane. Messaggio molto ambiguo che lascerà allo sbando e con ordini contrastanti migliaia di soldati italiani in tutti i fronti. In molti, rifiutandosi di combattere affianco dei tedeschi (che era l’unico modo per poter mantenere le armi) vengono catturati e deportati nei campi di prigionia (ti consiglio il mio articolo sul libro di Mario Gaibisso, “Stalag XI B Prigioniero 158294”, clicca qui), oppure fucilati; una parte invece si unisce alle forze della Resistenza per Liberare l’Italia.
Il Re e Badoglio lasciano Roma e si rifugiano a Brindisi, città già liberata dagli Alleati.
Intanto, Mussolini, liberato dai nazisti, tra il Settembre del 1943 e l’Aprile del 1945 guiderà la Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò, sul Lago di Garda, sempre a fianco dei tedeschi.
Ricapitolando.
La situazione in Italia tra il Settembre 1943 e l’Aprile del 1945 era questa: da una parte l’avanzata degli Alleati e la Resistenza militare e politica di Partigiani affiancati da una parte del Regio Esercito italiano; dall’altra le milizie italiane della Repubblica Sociale, più la forte presenza di truppe tedesche che in ritirata si macchiano di terribili rastrellamenti di popolazione civile innocente.
Le truppe Alleate intanto risalgono la Penisola. Roma viene liberata dagli americani il 4 giugno del 1944. Si arriva al 1945 con le truppe Alleate nel Nord Italia.
Il 25 Aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (tra cui faceva parte Sandro Pertini) proclama l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. Nei giorni seguenti la parola d’ordine dei partigiani nei confronti dei nemici sarà “arrendersi o perire”.
Mussolini verrà catturato e giustiziato il 28 Aprile.
Il Nord viene liberato: Milano, il 25 aprile del 1945 dai Partigiani; Genova il 26 Aprile; Torino, il 27 Aprile; il 29 Aprile, Venezia; ecc.
Quindi, teniamo presente perché si festeggia il 25 Aprile: la data scelta come Anniversario della Liberazione d’Italia non segnò la fine delle ostilità sul territorio italiano. Fu scelta come data simbolica (che coincide con la Liberazione di Milano ad opera dei Partigiani) in quanto il 25 aprile del 1945 fu ufficialmente proclamata dalla Resistenza l’insurrezione contro i nazifascisti nel Nord Italia ancora da liberare.
I combattimenti nella nostra penisola finiranno infatti più avanti.
La Resa di Caserta, resa incondizionata dei nazisti agli Alleati, viene firmata il 29 Aprile 1945 e diventa operativa dal 2 Maggio. In Europa intanto si continuerà a combattere per altri mesi.
Per la fine della Seconda Guerra Mondiale si dovrà attendere al 2 Settembre 1945 con l’Armistizio del Giappone, conseguenza dei due terribili bombardamenti atomici del mese di Agosto da parte degli americani che fecero direttamente -si stima- circa 200.000 morti.
Il periodo della Seconda Guerra Mondiale portò milioni e milioni di morti in tutto il mondo.
Tra vittime militari dei combattimenti, vittime della Resistenza, vittime dell’Olocausto, civili uccisi nei bombardamenti o nelle rappresaglie, campi di sterminio, vittime delle Foibe, …
…vittime, perché muoiono le persone e non i numeri: sono stimati oltre 50 milioni di morti.
Mai più guerre. Mai più violenze. Di nessun colore.
E invece ci ricaschiamo sempre.
Consigli dal blog
Riguardanti il periodo della Seconda Guerra Mondiale, ti invito a leggere i miei articoli:
“Voto alle donne in Italia. Quando si votava senza rossetto” (clicca qui)
“Perché si festeggia il 2 Giugno?…” (clicca qui)
e, in ricordo del Giorno della Memoria del 27 Gennaio, “Il Diario di Anna Frank” (clicca qui) .
Per quanto riguarda la lotta contro le dittature, ti segnalo il mio articolo:
“Che Guevara: dal significato di Che, a chi scattò la sua celebre foto” (clicca qui).
Inoltre ti invito a leggere la mia poesia contro la guerra:
“Basta guerre” (clicca qui), contro guerre e violenze in ogni parte del mondo.
Muoiono le persone, non i numeri. Basta.
Sperando di esserti stato d’aiuto con questo articolo sul “Perché si festeggia il 25 Aprile”, buona lettura con paginecuriose.it .
E soprattutto “buona Festa della Liberazione a tutti gli italiani!”.
la guerra e stata una vera distruzione e sofferenza di tutta l’Italia e degli italiani sia uomini che donne e anche i bambini a fatto del male a molte mamme che ancora oggi piangono i loro mariti e i loro figli non credo pero che tutta questa distruzione oggi ci abbia insegnato molto le persone alcune anno veramente capito perché oggi il male continua anche senza armi ma con la cattiveria di tanta gente che pensa solo di far salire il suo ego con l’interesse di fare del male pur di ottenere quello che si e prefissato questa guerra avrebbe dovuto renderci molto più umani peccato il mondo e la vita nostra avrebbe potuto essere migliore ci sono in giro ancora tanti mussolini e itler ma si sa il potere oggi vince su tutto…….
Purtroppo la guerra non sembra averci insegnato molto. Troppe sofferenze nel mondo,e troppi valori che sembrano smarriti. Amarezza. Cerchiamo almeno di non dimenticare, con la speranza di un mondo migliore.