Siamo in un’antica e grande biblioteca. L’esperta bibliotecaria, incuriosita, si avvicina ad una ragazza che da un po’ sta girovagando tra gli scaffali. Buona lettura del mio nuovo racconto.
Ti serve un aiuto? È un po’ che ti vedo girare tra gli scaffali. Cerchi qualcosa in particolare?
No, la ringrazio. In effetti non lo so neanch’io cosa sto cercando. Forse qualche storia d’amore del passato. In teoria dovrei cercare dei libri sull’arte del tardo Rinascimento per fare una ricerca a scuola…
Fai una ricerca per la scuola consultando dei libri?! Che bello! Sai, adesso di giovani studenti che fanno ricerche per la scuola nelle biblioteche se ne vedono pochi. Come dite voi? Basta un “copia e incolla”?
Sì ha ragione, adesso si trova tutto su internet. Mamma invece me lo dice sempre che bisogna stare a studiare sui libri.
Dammi del tu, sei una ragazza simpatica.
Grazie.
Oh, non ringraziarmi, sono troppo vecchia per arrossire.
Ma lei,…cioè tu, non sei così vecchia… cioè…volevo dire…
Sì, in effetti, ho indovinato, sei molto simpatica. Sai quanti anni ho io? Non lo ricordo nemmeno più… Forse ne avrò 120, devo leggere la targa all’ingresso della biblioteca per ricordarmelo.
Quale targa?
Quella dell’inaugurazione della biblioteca.
Che vuol dire? Che lei…cioè scusa,…volevo dire tu… Tu c’eri già all’inaugurazione? Mi ha detto il mio papà che questa Biblioteca è molto antica.
Sì, io ero già qua.
Ma come? Non prendermi in giro, tu avrai sì e no 60/65 anni. Non sei vecchia.
Ti ringrazio, sei una ragazza molto gentile. Forse troppo. Allora vuol dire che mi mantengo bene. Dai, almeno ti faccio sorridere, eri tutta seria fino a 5 minuti fa. Sì, hai quasi indovinato la mia età. Diciamo che è come se fossi stata sempre qua, dall’inaugurazione, perché sono sempre venuta qua fin da piccola e conoscevo i precedenti bibliotecari. Poi, come vedi, sono venuta a lavorarci. Questa è una biblioteca magica.
Sì? Una biblioteca magica? In che senso? Come fai a saperlo?
Me lo disse la precedente bibliotecaria, quando da giovane, a 27 anni, iniziai a lavorare qua.
Ma perché sarebbe magica?
La bibliotecaria, quel giorno di tanti anni fa, mi confessò che in questa biblioteca si poteva incontrare se stessi.
Ah, va bene. Con i libri si trova sempre se stessi. L’ho scoperto anch’io che sono giovane.
Non in questo senso. Lei intendeva “sul serio” quando diceva di incontrare se stessi. Io però, forse fino ad oggi, non c’avevo mai creduto. Tu quanti anni hai, mia cara?
18. Sono in quinta superiore.
Immaginavo. Torna tutto. Storia dell’arte mi aveva colpito a quella età.
Ah, ma allora anche a te piaceva l’arte da ragazza?
Sì, diciamo di sì. Ancora non mi hai detto cosa sei veramente venuta a fare qua in biblioteca quest’oggi?
Beh, ti dirò la verità. Anch’io sono venuta qua fin da piccola, magari tu non c’eri. Mi ci portavano i miei genitori. Da quando faccio le Scuole Superiori ovviamente ci vengo da sola. Non sto cercando libri in particolare. La ricerca per la scuola si può fare online da casa, come dici tu. La verità è che io sto bene qua. La biblioteca, o una libreria,…tutto ciò che ha scaffali con libri immersi nel silenzio, mi fa star bene. I libri mi fanno sentire a casa, in pace. Qua, leggendo solamente alcune righe, posso essere una scrittrice anch’io, o un’artista, aprire una libreria o fondare una casa editrice, aprire una galleria d’arte,… insomma, mi riempio la testa di nuovi sogni, a seconda del libro che leggo. Adoro stare qua. Sono strana, vero?
No, tesoro, non sei affatto strana. Strano è chi non si appassiona più, chi ha dimenticato come si sogna. Sai cos’è una biblioteca, secondo il mio vecchio punto di vista da bibliotecaria?
No, dimmi pure, mi interessa molto!
Ascolta questa vecchia bibliotecaria. Fai bene ad andare sempre in biblioteca o nelle librerie. La biblioteca è la fabbrica dei sogni di ragazzi e adulti.
Quando sei un bambino, la tua mente è piena di sogni. Che siano rimasugli della sua vita precedente, che sia l’elaborare il contesto in cui vive, che sia il dono che gli angeli mettono nella sua valigia al momento di nascere, il bambino sogna ad occhi aperti e si stupisce di tutto. È crescendo che, man a mano, ci si dimentica di stupirci e di sognare. E allora si entra in una biblioteca, si sente il profumo della carta, si respira l’aria seria della cultura. Si sceglie un libro, come se lui ci chiamasse, con la sua copertina, col suo titolo, con le poche righe della trama. Ci si mette seduti a leggerlo. E lì inizia il viaggio. La mente si apre e raccoglie parole, trasformandole in immagini ed emozioni, fino a quando si inizia a sognare. Sognare di fare qualcosa, sognare di vivere assieme ai personaggi, di diventare una persona migliore.
Hai ragione! Alcune cose sono le stesse o quasi che dicevo io prima…
Già. Tu sei una ragazza particolare. Non cambiare mai. La tua mente è ben vicina al tuo animo di sognatrice.
Grazie del complimento.
Non ringraziarmi, te l’ho già detto. Forse la nostra mente, e il nostro animo, sono come un quadro: se non troviamo i colori, rimarranno una tela bianca. Se troviamo pochi colori, forse sarà un quadro un po’ buio. Se invece recuperiamo tanti e tanti bei colori, allora magari dipingeremo un bellissimo quadro. E chi ci può dare tutti questi colori se non i libri?
Che bella metafora: la mente e l’animo sono come un quadro.
Se dici così, non è una metafora, è una similitudine, mia giovane studentessa.
Hai ragione, scusa.
Mi sbagliavo sempre anch’io. All’università poi me l’hanno fatta passare. Perché mi guardi così, con quello sguardo sorridente?
Perché ti ascolto volentieri. Secondo me sei una bibliotecaria bravissima. E tu perché adesso mi stai guardando con quello sguardo così luminoso?
Davvero ho lo sguardo luminoso, anche alla mia età?
Adesso sì.
Mi è venuto questo sguardo perché ti ho rivista. Oh, non essere così seria adesso, mia giovane studentessa delle superiori. Lo avevo sospettato fin dalle tue prime parole chi potessi essere e poi ne ho avuto via via conferma. …I tuoi che ti portavano in biblioteca da piccola, la passione per i libri, l’amore per l’arte a 18 anni, la metafora che era una similitudine, …e i tuoi tanti sogni, i miei sogni da ragazza. Tu non fai ricerche online.
No, in effetti. Mi hai scoperto. A casa non ho computer. I computer non ci sono, lo sai.
A casa hai i libri dei tuoi genitori. Stai alzata fino a tardi a studiare. E per prendere un libro chiedi sempre il permesso, anche se sai che non c’è bisogno. Ma tu sei una ragazza educata, me lo sono ricordata adesso. Ti voglio bene.
Anch’io. Ho capito anch’io, abbastanza presto, chi fossi tu. E adesso, guardandoti bene, anche dopo tutti questi anni, ancora ci assomigliamo!
È vero, me ne sto accorgendo anch’io. Gli occhi sono rimasti gli stessi, anche se tu ovviamente sei più bella. Perché quest’oggi sei passata finalmente a trovarmi, mia cara studentessa di 18 anni, dopo tutti questi anni?
Perché il tuo animo ha voluto che ti venissi a trovare. Questa è la Biblioteca Magica, lo hai detto tu: allora aveva ragione la bibliotecaria che hai sostituito a 27 anni. In questa biblioteca si può incontrare se stessi. Tu avevi bisogno di ricordare che la tela ha sempre un posticino vuoto per continuare ad essere dipinta, basta solamente saper recuperare i colori. Eccomi qua per darti una rinfrescata, per passarti qualche nuovo colore e farti notare che in passato, di questi colori, ne hai messi tanti, mia brava bibliotecaria, ma in futuro ne potrai mettere ancora. Non smettere mai di sognare, nemmeno alla tua età.
No, mia cara studentessa piena di sogni. Finalmente la Biblioteca Magica ha fatto la sua magia anche per me. Non smetterò mai di sognare. Sulla tela c’è sempre posto per dipingere, hai detto bene!
Adesso però devo tornare a casa a studiare.
Lo so. Studiavo tanto. Ritornerai a trovarmi?
Certamente. Adesso so come arrivare.
Quando tornerai in biblioteca a studiare?
Tornerò quando tu riproverai a dimenticarti di me. Io sono sempre dentro di te, ricordalo sempre, vecchia mia.
Non sono vecchia.
Lo so. Ti voglio bene, sei diventata… sono diventata…una brava persona, una bibliotecaria speciale. Complimenti, sono felice!
Grazie. Ciao mia cara studentessa, torna pure a casa. Dai un bacio al babbo e alla mamma, mi mancano. Mi raccomando.
Va bene, glielo darò. Tu continua a “dipingere”. A presto con nuovi colori.
E la giovane studentessa uscì dalla biblioteca magica.
(Francesco Palombo)
Quale luogo migliore per immergersi nella lettura di una bella biblioteca? Quale migliore sponsor per le librerie, se non una biblioteca in cui conoscere un autore, per poi andarsi a comprare il suo ultimo romanzo? O appassionarsi di un argomento, per poi comprarsi altri libri per saziare la propria curiosità? Quale migliore posto per sognare, sempre, giovani e adulti?
Aspettiamo una biblioteca più grande a Porto S. Stefano, degna del Porto del Libro in Italia.
Intanto ti consiglio di leggere il mio articolo Porto S. Stefano: il Porto del Libro in Italia (clicca qui).
Inoltre, se ti è piaciuta “La Biblioteca Magica”, ti invito a leggere la sezione MIE OPERE (clicca qui) dove troverai molte mie poesie e tanti altri racconti, tra i quali il commuovente “il tempo è il bene più prezioso” (clicca qui).
Buona lettura, aspetto le tue impressioni.
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