Oggi 18 Luglio 2019 diciamo Addio a Luciano De Crescenzo. Nato a Napoli nel 1928, avrebbe compiuto ad Agosto 91 anni. Ricoverato da giorni in ospedale, ci ha lasciato oggi a Roma.
Un altro vuoto incolmabile per la letteratura italiana, dopo l’addio di ieri al maestro Andrea Camilleri, il papà del commissario Montalbano (per il mio articolo clicca qui). Due gravi perdite a distanza di un giorno: sembra quasi un segno, una scossa al mondo della letteratura italiana proprio in questi giorni che nel nostro Parlamento l’attenzione è rivolta alla cultura, con la discussione di una Proposta di Legge per cercare, tra l’altro, di aumentare le vendite delle librerie fisiche, in crisi da tempo, con un vantaggio soprattutto per quelle indipendenti.
Ci fu un periodo e lo ricordo con nostalgia, quando ero ragazzo, in cui giravo tra gli scaffali cercando i libri di Luciano De Crescenzo. Il suo volto simpatico in TV, il suo modo scherzoso ma accattivante di spiegare la mitologia greca e la filosofia, mi avevano contagiato. Storie che a scuola mi sembravano difficili e pesanti, col suo sorriso unito alla sua profonda conoscenza della materia, mi apparivano meravigliose. Ricordo, tra i tanti: “Elena, Elena, amore mio” del 1991, “Zeus. I miti dell’amore” dello stesso anno,…più avanti, nel 1999 “I Grandi Miti Greci”. Ma ne potrei citare tanti, tutti edizioni Mondadori.
In foto ho messo un suo famosissimo romanzo del 1993, “Croce e Delizia” (Mondadori), che lessi incuriosito di conoscere un Luciano De Crescenzo alle prese con una sua trama. Coinvolgente come sempre.
Addio a Luciano De Crescenzo.
Stiamo parlando di Luciano De Crescenzo, un ingegnere diventato scrittore, attore e regista, ma anche conduttore televisivo. Un esempio in più per chi sogna un giorno di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Decine e decine di libri pubblicati, un elenco vastissimo che potete consultare su moltissimi siti. Io non mi metterò a citarne altri.
Io voglio ricordare Luciano De Crescenzo come un gentiluomo, col suo sorriso, la sua inflessione napoletana nel parlare, la sua bravura a raccontare. Se ci fossero tante persone come lui, brave a mettere passione nel proprio lavoro e a coinvolgere tutti nella letteratura, concedendo loro uno spazio a disposizione in TV, probabilmente le nostre librerie allora sì che sarebbero piene.
Chissà se Lassù De Crescenzo e Camilleri discuteranno su quale sia più bella tra la Campania e la Sicilia?
Addio Luciano.