Lo scorso inverno, tra le vie del mio meraviglioso paese Porto S. Stefano, mi imbatto per caso nella pubblicità di un libro, uscito a fine 2020, di una giovane scrittrice del luogo. Già la copertina accattivante e misteriosamente in contrasto con il titolo attira la mia attenzione, occupando un posto nel mio cassetto della memoria dove ripongo i testi che prima o poi potrei aver intenzione di leggere. Si tratta di “Un tramonto dopo l’altro” di Barbara Scotto, Editore Gruppo Albatros Il Filo (in foto di copertina dell’articolo).
Dopo qualche mese e diversi libri piacevolmente affrontati, mi ritrovo a rovistare in quel famoso cassetto e mi ritorna alla mente questo libro, quasi come fossi stato chiamato (e in generale non è nemmeno la prima volta che ho questa sensazione). Vado a sbirciare online un po’ della trama tra recensioni e commenti, e qui la sorpresa aumenta: è ambientato nella fine del 1700 soprattutto tra Irlanda e Inghilterra. Prima ero erroneamente convinto che si trattasse di un romanzo contemporaneo o quasi.
Da aspirante scrittore quale sono, mi viene allora da pensare che scrivere un romanzo del genere sia veramente complicato. Ho in testa una parte della letteratura inglese che adoro, quella di Jane Austen (se ricordi, Orgoglio e pregiudizio è uno dei miei romanzi preferiti in assoluto) oppure a seguire le sorelle Brontë. Oggi ambientare un romanzo in un contesto di due o più secoli fa e dare voce e vissuto a personaggi, …ahimè … ai miei occhi sembra un’impresa piuttosto ardua e si rischiano veramente brutte figure. Ma io ho fiducia nelle scrittrici e negli scrittori maremmani, perché tante volte mi hanno veramente entusiasmato e allora, abbandonando lo scetticismo, decido di imbarcarmi all’avventura nel romanzo di Barbara Scotto e ne comincio la lettura.
“Imbarcare” è il termine adatto, perché si inizia con il viaggio per mare delle due sorelle O’Donnell: le fanciulle irlandesi Erin e Perla che alla morte improvvisa dei genitori sono affidate a una nobile famiglia inglese, più precisamente al marchese Duclaire. Il romanzo mi coinvolge subito, fin da queste primissime pagine, con una scrittura scorrevole in una narrazione in terza persona stilisticamente ineccepibile.
Tutti i personaggi, penso a Maximilian e Caitlin ma anche ai rivali in amore, agli avvocati, agli amici, alla servitù ecc, entrano o rientrano in scena sempre al momento giusto, senza mai creare confusione nella trama e sempre ben contestualizzati nel periodo storico. Ottimo il ritmo degli avvenimenti: un fatto dietro l’altro a rendere il tutto piuttosto avvincente. Sì, perché amori, intrighi, burocrazia, inganni, uccisioni, forte interiorità e tanto altro si susseguono per condurre all’apice della tensione narrativa molto in alto, portando a un finale per nulla scontato di cui ovviamente non parlerò. Mi permetto di aggiungere: molto buoni i dialoghi, e ottime le descrizioni di ambienti e paesaggi con atmosfere spesso ben ricercate. La struttura della storia è notevole.
Vuoi sapere se le due sorelle irlandesi Erin e Perla raggiungeranno prima o poi la felicità in terra inglese? Be’, leggi “Un tramonto dopo l’altro” di Barbara Scotto perché ne vale veramente la pena. Consigliato!
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