Domani sarà il 1 Maggio 2020, Festa dei Lavoratori in Italia e in molti altri Paesi del mondo. In piena pandemia -con negozi e uffici chiusi, attività ferme, turismo ancora bloccato, migliaia di occupazioni perse e gente disperata nel nostro Paese e in molti altri Stati- fin quando non terminerà questa terribile emergenza sanitaria, ha senso parlare di Festa dei Lavoratori?
Ti giro la domanda, perché non conosco la risposta. …Perché quest’anno non mi sento di festeggiare.
Onore agli eroi di questa emergenza, al personale sanitario, ai volontari, ai farmacisti e ai medici di famiglia. Onore a tutti gli altri lavoratori che hanno tenuto in piedi il Paese, dalle Forze dell’Ordine agli insegnanti della scuola, dai trasportatori agli addetti dei supermercati, i lavoratori della filiera alimentare e tutti gli altri lavoratori, in ogni settore che non si è mai fermato.
Grazie a tutti.
Ma oggi in Italia, con le restrizioni che si stanno lentamente allentando, interi settori sono purtroppo ancora fermi. Tanta tanta gente, donne e uomini, sono senza il loro lavoro. Fermo o quasi tutto il comparto turistico, somministrazione, nautica, attività alla persona, associazioni sportive ecc ecc.
Si tratta di migliaia e migliaia di lavoratori purtroppo fermi, senza voler entrare nel dibattito del “si può aprire prima o no” in questa terribile emergenza che ancora oggi causa centinaia di vittime giornaliere.
E in quest’ottica, con una crisi economica mondiale alle porte dopo quella sanitaria, si può festeggiare la Festa dei Lavoratori?
Non conosco la risposta. Io non me la sento.
Si lavora per vivere, per poter mangiare, per la propria famiglia.
Penso a tutti i lavoratori degli Stati colpiti dalla pandemia.
Penso alla mia Italia.
Penso al mio bellissimo territorio, la Maremma, che vive molto di turismo e che adesso è ferma, in attesa, in silenzio, …come in quell’attimo fermato dalla vecchia foto che ho messo in copertina, nella calma della meravigliosa pineta di Ansedonia.
No, non posso festeggiare. Già era dura festeggiare negli anni passati, con tutti i problemi di lavoro che colpivano un po’ tutti a causa della crisi economica. Ma si puntava a guardare la Festa sulla parte dei Diritti del Lavoro.
Adesso che la situazione è tremendamente più grave, che stiamo vivendo la più grave crisi dal Dopoguerra, cosa festeggiare?
Magari, per chi crede, domani ricordiamo giustamente S. Giuseppe lavoratore.
Magari domani ricordiamo, come ho già detto, gli eroi dell’emergenza.
Magari ricordiamo chi è morto per darci i Diritti sul Lavoro, frutto di decenni di scontri e battaglie personali o sindacali.
Ma non ditemi di festeggiare domani 1 Maggio 2020 la Festa dei Lavoratori, festa che amiamo, perché non me la sento fino a quando non si ricomincerà tutti a remare.
Ti invito a leggere il mio articolo sul Perché il 1° Maggio è la Festa dei Lavoratori (clicca qui) in cui spiego brevemente le antiche e importanti origini della festa.
Commenta!