Vele di prua. Parte 2
Avevamo già parlato di Fiocco e Genoa come esempi di vela issata tra albero più a prua e estremità di prua. Differenza tra Spinnaker e Gennaker: è questo l’argomento che affronteremo oggi, dando alcune nozioni di base per gli innamorati del mondo della Vela che non ne siano esperti.
Nel mio precedente articolo che ti invito a leggere, “Differenza tra Fiocco e Genoa” (clicca qui), abbiamo accennato che quando si naviga su Andature che vanno dal Lasco verso il Gran Lasco e il Fil di ruota, la Randa va a “coprire” il Fiocco (oppure il Genoa, in parte) non permettendogli di lavorare bene. Se non conosci affatto le Andature di una barca a vela, clicca qui per il mio articolo che ti illustrerà in maniera sintetica e schematica le diverse Andature, affinché tu possa ricordarti la differenza tra termini come Bolina, Traverso, Lasco ecc.
Torniamo alle vele “di prua”, come le chiamo per semplificare.
Nel caso di andature, per farla breve, che vanno avvicinandosi nella direzione del Vento in Poppa, possono tornare utili, in termini di prestazioni, due vele delle quali sicuramente avrai sentito parlare nelle regate: lo Spinnaker (conosciuto spesso con l’abbreviazione di spi) e il Gennaker.
Veniamo alla differenza tra Spinnaker e Gennaker. Può esserti utile il mio disegno sotto:
Lo Spinnaker è una vela di forma semisferica, leggera, colorata e più grande del Genoa. Per mantenere la vela fuori dalla prua, viene disposto un Tangone, ossia un’asta che serve per fornire un punto di mura variabile. Il Tangone è ben visibile a prora dell’albero di prua, ovviamente sul lato opposto al Boma: questo serve per far sì che la Randa non tolga vento allo Spinnaker e quindi lo Spinnaker possa lavorare a pieno. Quindi se vediamo il Boma a sinistra, il Tangone sarà disposto a dritta. Se il Boma è a dritta, il Tangone sarà a sinistra.
Se vuoi approfondire il discorso su sinistra e dritta di una barca, ti invito a leggere il mio articolo molto curioso sui vecchi termini Babordo e Tribordo (clicca qui) che magari avrai sentito usare in qualche film che parla di antiche Marinerie.
Le origini del nome Spinnaker non sono certe. Alcuni ritengono che possa essere derivato da un termine inglese inventato riguardante questa vela, “spin-maker”, ossia “che fa correre di più”. Si tratta di una potesi.
Il Gennaker (nome che deriva dall’unione di Genoa + Spinnaker) è una vela di forma semisferica, asimmetrica, più piccola dello Spinnaker, che si fissa al Bompresso (albero montato a prua, vedi disegno). Quindi il Gennaker, in linea di massima, non prevede l’uso del Tangone.
Il Gennaker, rispetto allo Spi, lavora meglio con le Andature tra Traverso e Lasco.
Per capire da lontano se una barca sta navigando con un Fiocco/Genoa oppure uno Spi/Gennaker, basta osservare se la forma della vela è più triangolare oppure più a semisfera (a pallone per intenderci). Spinnaker e Gennaker sono a forma semisferica e di solito molto più colorate.
Come distinguo lo Spinnaker dal Gennaker? Lo Spinnaker è più grande ed inoltre c’è la presenza del Tangone. Il Gennaker invece usualmente sfrutta il Bompresso.
E se l’imbarcazione deve stringere il vento, cioè navigare verso la direzione di provenienza del vento? Se ti interessa sapere se le barche a vela navigano controvento, clicca qui per il mio articolo.
Ricorda che ci sono molti modi di armare una barca a vela (numero di alberi, tipologia di vele ecc) e a seconda di come sono armati, ne consegue un nome diverso. Ne parleremo.
Ti consiglio due libri che potrebbero esserti utili, con i link per l’acquisto su Amazon.it:
“Guida al diporto nautico” per la patente nautica e la navigazione entro le 12 miglia e senza limiti dalla costa,
e “Storia della Vela. Tra commercio, guerra e sport“.
Consigli dal blog.
Intanto, come appassionato di mare, ti invito a leggere l’intera sezione Curiosità e Consigli-NAUTICA (clicca qui);
ed anche i miei articoli sulle incursioni dei pirati saraceni nelle acque dell’ArcipelagoToscano:
La bella Marsilia dalla Maremma al Sultano (clicca qui), che parla del rapimento di una bellissima fanciulla di Siena durante un’incursione del pirata Barbarossa in Maremma;
Bartolomeo Peretti: Ammiraglio di Talamone contro il Pirata Barbarossa (clicca qui);
Porto Ercole, la Notte dei Pirati e il Barbarossa (clicca qui);
Perché Porto S. Stefano è recente: la verità dimenticata (clicca qui).
Buona lettura con paginecuriose.it . Aspetto il tuo commento.
Bravo, molto interessante!
La ringrazio per il commento.