Era il 2012. Girando tra gli scaffali di una libreria, come sempre mi colpì la copertina: foto e titolo misteriosi. “Una casa di petali rossi” di Kamala Nair, Casa Editrice Nord (in foto) è un toccante romanzo ambientato in India.
La narrazione comincia con il viaggio intrapreso dalla protagonista, Rakhee, che abbandona un uomo e il suo anello di fidanzamento per prendere un aereo e tornare in India: deve portare alla luce un segreto che si porta dentro da quando era bambina. Ma il segreto di quella casa protetta dall’alto cancello, coinvolgerà tutta la sua famiglia e avrà dei risvolti inaspettati. E come sempre, mi fermo qua con la trama.
“Una casa di petali rossi” è il primo romanzo di Kamala Nair, scrittrice nata a Londra, di origini indiane, ma fin da piccola residente negli Stati Uniti. Brava a far entrare nelle atmosfere dell’India, brava a creare un intreccio ben articolato, bravissima a narrare -col suo scrivere scorrevole ma intenso- un susseguirsi di fatti e scoperte imprevedibili che tengono il lettore attaccato alle pagine fino alla fine del libro. Delicato e spietato allo stesso tempo, con scene molto forti, “Una casa dai petali rossi” mi ricorda un altro romanzo di crude vicende familiari anche se ambientato in una nazione diversa: “Ultimi giorni a Teheran” di Donia Bijan (clicca qui).
L’inizio del romanzo con il dubbio della storia d’amore che si interrompe, invece, mi riporta alla mente il capolavoro di Stepahanie Saldana, “La sposa di Damasco” (clicca qui).
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Buona lettura!
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