Chi vive o ha visitato la stupenda Puglia, in particolare Vieste, nel Gargano, sicuramente conoscerà la storia di Cristalda e Pizzomunno. Osserva il faraglione bianco della foto della spiaggia di Vieste, un monolite di pietra calcarea di ben 25 metri di altezza.
Adoro scoprire le leggende della nostra bella Italia, segno di una pluralità di tradizioni che forse non ha eguali nel mondo.
Confesso di essere venuto a conoscenza di questa storia grazie alla meravigliosa canzone proposta da Max Gazzè al Festival di Sanremo del 2018, “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno“.
Secondo la leggeda, Pizzomunno e Cristalda erano una giovane coppia di Vieste, quando era solamente un piccolo borgo. Lui, un bel marinaio e lei, una meravigliosa ragazza, innamoratissimi, si erano scambiati promesse di amore eterno, nelle loro passeggiate sulla spiaggia di Vieste.
In ogni storia c’è sempre un “ma”.
…Ma le sirene, invaghite del bel pescatore, ogni giorno cercavano di convincerlo ad accettare il loro amore. Pizzomunno però si negava, innamorato com’era della bellissima Cristalda. Dopo l’ennesimo suo rifiuto, in una notte di luna piena, le sirene trassero in inganno Cristalda che passeggiava sulla riva. Entrata in acqua, la ragazza fu catturata dalle sirene: piangeva e gridava disperatamente mentre queste la annegavano incatenadola al fondo del mare. Pizzomunno accorso sulla spiaggia era disperato: urlava cercando invano il suo amore, promettendo di non spostarsi dalla riva di un solo passo, in attesa di lei, anche se avesse dovuto aspettare per cent’anni. Fu allora che, secondo la leggenda, si pietrificò diventando il famoso faraglione bianco della spiaggia di Vieste (in foto).
Si narra che i due giovani possano riabbracciarsi ogni cento anni nella notte del 15 d’Agosto, quando a Cristalda è concesso di riemergere dal fondo del mare e a Pizzomunno di ritornare umano e poter andare da lei. Si dice inoltre che, nella stessa notte, dalla spiaggia si possa ascoltare il pianto dei due innamorati che si riabbracciano per poco tempo soltanto.
Bellissima e commuovente leggenda di Vieste, la storia di Cristalda e Pizzomunno.
Se gli amici della Puglia hanno da aggiungere o da segnalarmi qualche precisazione sulla leggenda, rimango a disposizione.
Questa storia in parte mi ricorda le leggende del mio paese, Porto S. Stefano: quelle dei rioni Pilarella e Croce, in cui tristi storie d’amore vengono associate ai simboli rionali (sono narrate nel libro Pale a Prua di Nazzareno Alocci, clicca qui per l’articolo), oltre alla famosissima leggenda di Giacinta e Jacopo, due innamorati le cui anime si ritrovano la notte del 1° Giugno fuori la Fortezza Spagnola. Magari un giorni ne parleremo nel blog.
Ma quante altre leggende d’amore ci saranno nella nostra bella Italia? Sono sicuro che la maggior parte di queste abbiano un fondo di verità, un contesto o una storia prese per far viaggiare i sogni delle persone più romantiche. Come se l’amore fosse un bell’arcobaleno che può apparir sul mare, in mezzo alle colline o all’orizzonte, restando impresso dopo un temporale. Ma ovunque si trovi l’arcobaleno, è sempre pieno di colori.
Spero che Cristalda e Pizzomunno possano riabbracciarsi presto e spero che possano insegnarci ad apprezzare di più la vita!
E a proposito di tradizioni dal mondo, in questi giorni non può non venirmi in mente il mio articolo sul Dia de Los Muertos e l’Altare dei Morti in Messico (clicca qui), ripensando appunto alle anime che per un giorno riassaporano la vita.
Ti invito a visitare, all’interno della sezione Curiosità e consigli, la categoria Cultura (clicca qui), dove potrai trovare tante altri articoli di questo genere.
Inoltre ti consiglio l’articolo che parla del mio già premiato romanzo, in cerca di casa editrice, “La brezza che sorrise alle stelle” (clicca qui), in cui una Brezza personificata scoprirà cos’è la vita in un poetico viaggio di incontri, emozioni e riflessioni.
Buona lettura!
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