“Il Caos Dentro “
Cosa mi rimane di una stupenda mattina di Ottobre trascorsa a visitare la mostra su Frida Kahlo a Roma 2019/2020? I nomi delle sue opere? La storia dell’artista messicana? O cosa?
Rispondo subito alla domanda. Dopo parleremo di mesi di apertura e orari.
Di questa visita mi rimane la stessa sensazione bella, complicata e indecifrabile che si ha quando si passeggia in una strada bagnata subito dopo un temporale, con il cielo che apre di azzurro intenso le nuvole grigie, e un bell’arcobaleno che accompagna i suoi meravigliosi colori nel mare. E tutte le tinte del paesaggio diventano più vive, gli odori più intensi, l’aria più frizzante.
La mostra “Il caos dentro” su Frida Kalho a Roma mi ha lasciato le stesse forti emozioni, perché ti fa immergere nelle atmosfere che circondavano l’artista, ti fa muovere negli ambienti della sua casa, ti fa brillare gli occhi con la vivacità dei colori dei vestiti che indossava; e riesce addirittura a farti entrare nei suoi quadri. Tutto questo ti spinge verso una partecipazione emotiva molto intensa, lasciandoti proprio quella sensazione affascinante e tumultuosa di un temporale che, allontanatosi, ha donato nuovi aspetti al mondo circostante.
Non si tratta di una fredda mostra in cui è presente un susseguirsi di opere, una accanto all’altra, e tu devi stare attento a ricordarti date e nomi per fare una relazione a scuola. Qui a Roma siamo ben oltre: ti immergi nel Messico di un secolo fa!
Il vecchio modello di macchina da scrivere dell’Olivetti, nella foto, è un sogno per me che amo scrivere. Mi fa pensare agli scrittori di un tempo che non avevano a disposizione i nostri moderni computer, dove puoi correggere istantaneamente ogni battuta. E questo è solamente un esempio delle atmosfere di cui parlo.
È come se nel tempo che impieghi a girare per le sale della mostra, tu non fossi un visitatore ma un conoscente a cui è permesso entrare nel mondo quotidiano di Frida Kahlo, per capire meglio cosa provasse e perché.
Considera che Frida Kahlo (1907-1954) ci riporta appunto in un Messico che, terminata la Rivoluzione del 1910-1920, è diventato un centro di attrazione culturale per tutto il mondo. E quando il Governo decise di affidare i muri degli edifici pubblici agli artisti per dare un messaggio a tutta la nazione, la scuola messicana di pittura, con i suoi muralisti, ebbe uno slancio importatissimo. E nel Messico di oggi viene molto celebrata (vedi riproduzione sotto).
Uno dei maggiori esponenti del muralismo fu proprio il marito di Frida Kahlo, Diego Rivera. I due ebbero una storia d’amore intensa ma anche molto travagliata, fatta di passione, separazione, tradimenti, ritorni e tanto altro. Sulla vita di Frida Kahlo non voglio soffermarmi troppo, perché in rete si trovano centinaia di bibliografie molto esaustive. Voglio solamente ricordare le grandi sofferenze fisiche della donna, che fin dal gravissimo incidente in gioventù, unito alle sue già gravi condizioni di salute dalla nascita, la costringevano a trascorrere le sue giornate con atroci dolori. Le sue opere è come se fossero il suo diario dove, senza nessun freno, dipinge i suoi pensieri. La colonna vertebrale spezzata, il cuore, la gravidanza mancata: sono questi alcuni dei suoi molteplici tormenti che l’artista propone nel suo dipingere. La sua prevalenza di autoritratti (in foto mostro una delle tante sorprendenti riproduzioni presenti nella mostra) venne da lei spiegata col fatto che se stessa fosse l’essere che meglio conosceva.
Le numerose foto presenti nelle sale, in particolare quelle del fotografo Leo Matiz, ci riportano al suo vivere quotidiano e ai numerosi incontri con artisti, amici e non solo, in cui la sua casa diventa il suo rifugio, una sorta di medicina interiore dagli atroci dolori fisici.
Scintillante la sezione che propone i vestiti, con i colori forti e sgargianti di un modo di vestire molto personale, somigliante però al vivace Messico, in ambito culturale e artistico, del periodo.
Arricchiscono la meravigliosa mostra anche un’esposizione delle lettere di Frida Kahlo -dove si può quindi anche ammirare la sua scrittura- , le collezioni di francobolli emessi da tutto il mondo per celebrare l’artista, e i busti dipinti -a testimonianza della voglia di superare le sofferenze fisiche liberando la propria creatività-. In foto solo alcune delle sue lettere presenti, le quali già basterebbero per far capire l’altissimo livello della Mostra.
Eh sì, perché la fama di Frida Kahlo ha ormai raggiunto una popolarità incredibile. Oggi è considerata ovunque una rivoluzionaria (non sono politicamente ma anche nel suo vivere fatto di trasgressioni per la sua epoca) e simbolo di emancipazione femminile. Fino al suo arrivo, l’arte in Messico era appannaggio dei soli uomini: è lei che ha rotto gli schemi.
Le sue opere oggigiorno sono trasformate in popolari icone, un po’ come è successo per Che Guevara (per visitare il mio articolo “Dal significato di Che, a chi scattò la sua celebre foto” clicca qui).
Ti confesso che la sensazione più forte di tutta la mostra l’ho avuta proprio vedendo di fronte a me gli ambienti della casa Azul di Coyoacan, dove Frida Kahlo ha trascorso quasi tutta la vita -a parte qualche viaggio- dall’infanzia a quella coniugale: il giardino, la camera da letto e lo studio, del quale mi ha affascinato la vista riproposta dalle finestre e colpito la sedia a rotelle, riportando alla mente la sofferenza della grandissima artista. In foto mostro una porzione dello studio, ma l’opera di ricostruzione degli ambienti è importante ed il risultato è veramente eccellente!
Ma la Mostra è anche tecnologia, con una stanza dedicata all’immersione in un famoso quadro, Il Piccolo Cervo, dove, indossando dei visori, ci si può muovere dentro al quadro grazie alla realtà virtuale. Ti assicuro che è un’esperienza unica, da provare!
Come arrivare e periodo di apertura della Mostra.
Spero di averti convinto a visitare la meravigliosa Mostra, che intanto sta già riscuotendo un ottimo successo di visitatori. Dalla mia Costa d’Argento si può raggiungere Roma in un paio di ore di auto, oppure più comodamente in treno, considerando che in accordo con Trenitalia, presentando il proprio biglietto regionale usato per raggiungere Roma il giorno stesso, si avrà uno sconto sulla tariffa di ingresso.
La mostra su Frida Kahlo a Roma 2019/2020, Il caos dentro, iniziata il 12 Ottobre 2019, sarà aperta fino al 29 Marzo 2020. Si trova in via Tirso 16, nella Capitale. Per avere maggiori informazioni su aperture, orari, prezzi e riduzioni, ti segnalo il sito internet: mostrafridakahlo.it .
Intanto approfitto per ringraziare e fare i complimenti:
agli organizzatori, perché mi hanno permesso di inserire le mie foto nell’articolo; e poi perché hanno saputo incentrare la Mostra sull’emotività, donando un risultato unico e coinvolgente non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i semplici appassionati di arte come me;
al personale preparato, sorridente e coinvolgente presente all’ingresso.
Un grazie di cuore a tutti per la bellissima esperienza da paginecuriose.it !
Se ti interessano altre curiosità di cultura del mio blog, clicca qui per entrare nell’apposita sezione.
In particolare, se ti interessano altri articoli sul Messico, leggi il particolarissimo “Dia de Los Muertos” e l’Altare dei morti in Messico (clicca qui).
Ti segnalo, sempre a proposito di cultura, la seguitissima sezione MIE OPERE (clicca qui), in cui troverai miei racconti e poesie;
e la categoria AUTORI LOCALI (clicca qui), che ha bisogno di te per dare voce a scrittori emergenti dell’Argentario e della Maremma;
e inoltre ripropongo l’articolo sul nostro formidabile pittore e scultore maremmano, Alessandro Laurenti (clicca qui).
Come puoi vedere, su paginecuriose.it non mancano argomenti di interesse, che cerco di spiegare sempre in maniera semplice, dando la precedenza agli aspetti emotivi. Perché letteratura ed arte sono coinvolgimento, per tutti!
Buona lettura!
Interessantissimo articolo, scritto in modo sentito e coinvolgente, su una mostra di una grande artista…
Ti ringrazio per i complimenti! …la mostra è veramente interessante!