Ad una cinquantina di Km dal mio Argentario dal quale scrivo, dirigendosi verso l’entroterra maremmano, si trova lo splendido paese di Manciano. Arroccato su un colle a più di 440 metri di altezza, con la parte più antica protetta da mura medievali come tanti centri toscani, Manciano è noto per la sua Rocca Aldobrandesca, per il suo Museo di Preistoria e Protostoria, per la sua chiesa di S. Leonardo risalente al XV secolo e tanto altro.
Possiamo quindi considerare Manciano una meta turistica molto interessante per tutti gli amanti degli antichi borghi italiani, senza dimenticarci la sua vicinanza alle famosissime Terme di Saturnia e al conosciutissimo borgo medievale di Montemerano. Ma tutte le terre del vicino entroterra, dall’Albegna con la conosciuta Marsiliana, spaziando per i vari Poggio Murella, Poggio Capanne, S. Martino sul Fiora, ecc…, spiccano come piccoli ma storici e vitali centri della nostra Maremma, dove il tempo sembra essersi fermato per permetterci di gettare un ponte verso il nostro passato. Sì, perché il nostro entroterra Maremmano è questo: respirare la nostra storia nell’atmosfera del vivere quotidiano. E passeggiare tra edifici storici, vedere una rondine volare su mura antichissime, alzare gli occhi al suono festoso delle campane della Chiesa, vedere le vallate sottostanti e i monti lontani,…non è questa l’atmosfera particolare della meravigliosa Manciano? Penso proprio di sì, come penso che quel colle che svetta sulle campagne renda i suoi abitanti forti, determinati ma allo stesso tempo umili e sinceri, perché dall’alto non si ha bisogno di fingere o di inventarsi niente. Basta guardare la bellissima foto che ho messo in copertina, scattata da Natascia Bisconti e Roberto Barbini, per poter chiudere gli occhi e sognare la bellezza di questo luogo. Qua sotto il loro scatto intero.
Cosa voglio aggiungere di Manciano, se ancora non fossi riuscito a convincere qualche indeciso turista a visitarlo? Beh, almeno due cose.
La prima riguarda la letteratura e cultura in generale, a me argomento molto caro: a Manciano è presente una Biblioteca Comunale importante, che vanta circa 13.000 volumi!
La seconda è un evento da segnalare, che mi ha molto incuriosito: il Palio delle Botti che si tiene di solito nell’ultimo fine settimana di Agosto. Giunto nell’Agosto 2019 alla X edizione, nei primi anni faceva parte della conosciutissima Festa delle Cantine di settembre, mentre in seguito fu deciso di staccarlo dall’evento e crearne uno a sé, arricchito dal corteo storico e dal Palio Rosa per le donne. Ma che cos’è il Palio delle Botti? È una gara in cui i partecipanti dei sei rioni di Manciano devono far rotolare delle botti di legno piene d’acqua lungo un percorso che si snoda nelle vie del centro. I sei rioni sono: Borgo, Cassero, Fonti, Imposto, Monumento, Mulinello.
La gara ha un particolare regolamento che prevede qualificazioni, semifinale e finale. Ma in quei giorni nei quali si svolge l’evento, tutto il paese è in festa con i suoi negozi, le sue numerose attività e le sue meravigliose botti dipinte dagli artisti locali, richiamando una grande affluenza di turisti. Da non perdere, quindi, la prossima edizione del 2020.
Perché sono state scelte le botti? Semplice, per non usare gli animali nella gara.
Quando gli spingitori si affaticano lungo le strade, osservati e incitati con entusiasmo dai loro paesani, …è in quei momenti che il legame col passato affiora più forte che mai. Perché la gara non è solamente uno stendardo da vincere, ma è il voler abbracciare le proprie antiche tradizioni paesane, specialmente col proprio cuore.
La nostra cara Maremma, con la sua costa – da dove scrivo io – e le sue terre all’interno che vedo in lontananza, sono un magnifico tesoro che la natura ci ha donato e che, nel nostro animo, anche se non ce ne accorgiamo, ogni giorno ci portiamo dentro, fieri e sorridenti come sappiamo essere.
Se ti è piaciuto “Manciano e il Palio delle Botti“, ti consiglio:
il mio particolare e apprezzatissimo articolo sulla antica tradizione di Porto S. Stefano, Palio Marinaro dell’Argentario (clicca qui);
il mio racconto sulle origini di Porto S. Stefano, con un’introduzione sulle origini dei paesi della vicina Maremma, tra cui Manciano (clicca qui);
l’articolo su Alessandro Laurenti: l’artista innamorato della Maremma (clicca qui), brillante pittore e scultore della vicina Marsiliana.
Buona lettura a tutti!
Sono una delle atlete del Palio ed una mancianese doc, c tenevo a ringraziarti tanto è veramente d cuore per il magnifico articolo!
Grazieee davvero
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato l’articolo,…a Manciano, ma anche più lontano, sta riscuotendo un bel successo! Con i miei scritti cerco sempre di tirare fuori emozioni, evitando semplici elenchi di avvenimenti o luoghi, ma cercando di spiegare il “sentire”. Ti invito a seguire il blog dove potrai trovare tanti altri articoli su curiosità varie, letteratura e mie poesie e racconti molto apprezzati, col mio particolare modo di scrivere che tu hai saputo ben cogliere. Complimenti per il Palio e grazie per il commento!
Ciao, da buon mancianese DOC, posso informarti che, in contemporanea del Palio di quest’anno, è stato pubblicato un libro, scritto da un mancianese e suo figlio- IL PALIO DELLE BOTTI- autori Fontecchi Enrico e Mattia
https://prnt.sc/WLWI5plX-pqh
ove si raccontano oltre 10 anni di Palio.
Prova il link che ho messo sopra, se funzionasse si vedrebbe il titolo
Complimenti per l’articolo….
Ciao, ti ringrazio in ritardo per i complimenti e per la segnalazione.
Un saluto.