Voglio parlarti di uno dei luoghi più belli dell’Argentario: “il Monte”. Quello che noi della bassa Maremma chiamiamo “il Monte” altro non è che quel monte che si raggiunge prendendo quella deviazione tra S. Liberata e Orbetello, con quella strada tortuosa che sale e sale; monte in cui si trova il Convento dei Padri Passionisti e più in alto Punta Telegrafo (circa 643 metri sul livello del mare).
La foto che ho messo in copertina è scattata dal lato del piazzale del Convento.
Che meraviglia ammirare in completa pace un angolo di natura incontaminata dell’Argentario con la splendida vista del Tombolo della Giannella e di Orbetello, separate dalla Laguna di Ponente. Più a destra si trova l’altro Tombolo, quello della Feniglia. Sono i segni di come l’Argentario sia quasi un’isola ostinata nel suo aggrapparsi alla terraferma. E forse a quel modo siamo ostinati noi argentarini.
Ma al “Monte” no, non siamo ostinati. Là siamo come tutti, con l’animo leggero.
Il “monte” è un luogo unico, dove l’animo si ristora immerso nel silenzio: i problemi si affievoliscono, la natura ci abbraccia e il cielo sembra più vicino. Tra l’ombra degli alberi, il fruscio del vento tra i rami, lo sgorgare della sorgente, la tranquillità del Convento e il panorama meraviglioso, ci si sente immersi in qualcosa di profondo, che lascia un’impronta indelebile dentro noi stessi, non quando ce ne andiamo, ma mentre siamo lì. Per qualcuno è fede, per altri è pace interiore, per altri ancora è qualche domanda da porsi: ma per tutti il nostro “Monte” resta indimenticabile.
Le persone più grandi hanno ricordi di splendide giornate di festa in cui la popolazione di Porto S. Stefano o di Porto Ercole raggiungeva a piedi il Convento. Altri più giovani ricorderanno cerimonie, gite domenicali o altro. Io, tra i vari ricordi, ho il pranzo di fine anno scolastico delle Scuole Medie che il mio professore di italiano organizzava con l’aiuto dei genitori: sto raccontando la fine degli anni ’80. Allora si giocava a pallone nei campi, con i sassi a fare da porte. E se ti volevi confessare o fare due chiacchiere, un frate lo trovavi sempre.
Sembrava allora e sembra tutt’oggi un luogo in cui la serenità vince su tutto, dove a valle lasci per un po’ le difficoltà di ogni giorno e respiri l’aria buona con un sorriso nuovo.
Poco sopra il Piazzale del Convento, in mezzo al verde, si trova un ristoro aperto l’estate dove poter mangiare all’aria aperta.
Proseguendo la strada che dal Convento (che è circa a 273 metri slm) continua a salire, si raggiunge la Croce di S. Paolo e le antenne di Punta Telegrafo. Molta attenzione perché lassù la vista a strapiombo sul mare è incredibilmente meravigliosa, indescrivibile (si vedono Giannutri e la stupenda Isola del Giglio), ma non ci sono protezioni.
Vediamo insieme alcune curiosità su uno dei luoghi più belli dell’Argentario: “Il Monte”.
Il Convento fu iniziato a costruire nel 1733 su volontà di S. Paolo della Croce e terminato nel 1737. Si narra che il Santo tracciò sul terreno le basi dove doveva sorgere il Convento, guidato dalla Vergine. Oggi al suo interno, nella piccola Chiesa, possiamo vedere antiche opere d’arte.
Il 12 dicembre 2000, tra lo stupore dei fedeli presenti nella piccola chiesa del Convento, si presentò in visita a sorpresa Papa Giovanni Paolo II, molto devoto alla Madonna.
Ricordiamo un’altra curiosità: Susanna Agnelli (sorella di Gianni Agnelli) che fu anche sindaco di Monte Argentario dal 1974 al 1984, adorava far visita in quei luoghi di pace. Su sua espressa volontà, nel 2009, quando morì, il rito funebre fu celebrato proprio nella piccola Chiesa dei Passionisti.
“Il Monte” è un luogo che affascina, calma l’animo, apre il pensiero a tanta tanta gente da secoli, tra l’ombra di quegli alberi, il silenzio e il panorama. A volte le meraviglie non sono poi tanto lontane. Forse è il nostro cuore che spesso teniamo troppo lontano dagli occhi, finché non troviamo luoghi come questo che lo riavvicinano.
E allora, dal campanile del Convento, suonano le campane a festa.
Se ti è piaciuto I luoghi più belli dell’Argentario: “Il Monte”, ti segnalo un mio articolo su Porto S. Stefano (clicca qui) e quello sul “Palio Marinaro dell’Argentario” (clicca qui), scritti non come guide turistiche ma sempre come viaggi dentro l’animo. Non perderteli.
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